Il Grande Teatro e le Storie di Francesco Edallo

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Compagnia del Santuario

Rassegna stampa

Data: sabato 22 novembre 2014

Testata: Il Nuovo Torrazzo

INTITOLAZIONE

Una sala a “Checco” Edallo, artista multiforme

A poche settimane dalla scomparsa Comune e Fondazione 5. Domenico hanno dedicato una sala a Francesco Edallo, anima del teatro cremasco, artista multiforme, 1949-2014, come recita la targa scoperta nel tardo pomeriggio di lunedì scorso 17 novembre. Una data significativa, anche perché proprio in quel giorno “Checco”, anima e regista della Compagnia del Santuario, avrebbe compiuto gli anni. In tanti amici hanno voluto rendere omaggio all’eclettico regista, attore e autore, il cui nome è stato legato per sempre alla bella sala sopra il Mercato Austroungarico: al momento sono intervenuti i familiari, l’amministrazione comunale con in testa sindaco Stefania Bonaldi, la Fondazione San Domenico del presidente Giovanni Marotta e gli attori della “sua” storica Compagnia. Nell’occasione è stato scoperto anche un mezzobusto in terracotta raffigurante Edallo (nella foto), realizzato nel 1991 dall’artista Mario Fabrizio Pirletti e sulle pareti hanno trovato spazio i costumi di scena delle commedie della Compagnia del Santuario donati alla Fondazione. L’occasione ha proposto anche alcune delicate parentesi artistiche: al flauto s’è esibito Stefano Dona-mi, alla chitarra Andrea Zecchini, con letture di testi e copioni di Edallo affidate a Mariangela Torrisi, Luigi Ottoni e Angelo Noce. “Siamo qui in tanti, anche come Giunta e amministratori, per dimostrare la forte presenza dell’istituzione. Un numero nutrito che dice molto dell’affetto, della stima e della riconoscenza verso Checco, che con talento ha valorizzato la realtà teatrale della nostra città, avviando generazioni di ragazzi a questa bellissima esperienza artistica del teatro. Edallo sapeva leggere la realtà in modo originale e siamo felici d’aver dato subito un segno tangibile della nostra ammirazione”. Con l’amministrazione s’è subito trovata d’accordo la Fondazione: il presidente Marotta ha ricordato l’amico d’infanzia e l’uomo, poi ritrovato in teatro per la sua scuola. “Questa sala — ha detto — diventerà la scuola di teatro e non avremmo potuto dedicarla a una personalità migliore”. Scoperti la targa e il busto, Marco Fusar Poli, per 10 anni nella Compagnia, e Pasquale Esposito hanno ricordato il senso del teatro di Checco e le sue caratteristiche: passione per la ricerca, fatta soprattutto dentro di sé, rigore nelle ambientazioni e nei soggetti teatrali, rapporti interpersonali (160 gli attori da sempre coinvolti), prove dure e snervanti. “L’intitolazione di questa sala — auspicano —rappresenta una tappa del percorso cominciato nel 1981. Dovrà essere aperta a tutti, perché il teatro è di tutti. Le istituzioni dovranno ora contribuire a riempire lo spazio di idee e contenuti”. La Compagnia vuole veder crescere ciò che Checco ha seminato. Da quanto s’è visto, Edallo può stare tranquillo: il sipario si alzerà ancora. (Luca Guerini)
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